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SANITÀ LAZIO: AL POLICLINICO DI TOR VERGATA TRECENTO LAVORATORI ESTERNALIZZATI DIFENDONO IL POSTO DI LAVORO

A RISCHIO I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

Da mercoledì 24 settembre presidio permanente e sciopero della fame dei lavoratori della ditta Arcobaleno davanti al PTV

Roma -

Dopo il provvedimento di prescrizione dell’Ispettorato del Lavoro, che ha rilevato la irregolare somministrazione di manodopera mascherata da appalto per servizi al Policlinico di Tor Vergata, i lavoratori della ditta Arcobaleno, operatori socio sanitari e ausiliari, non solo non sono stati ancora reinternalizzati ma dal mese di ottobre potrebbero perdere il posto di lavoro.

Ciò determinerà un problema occupazionale per 300 famiglie ed inevitabili ripercussioni sulla funzionalità dell’intero PTV, che oltre a restare ancora in attesa della apertura del DEA di 2° livello dovrà interrompere molte attività oggi garantite dai lavoratori esternalizzati.

 

Il totale disinteresse manifestato sulla vicenda dal Commissario ad acta, che è anche Presidente della Fondazione del Policlinico, unitamente al blocco delle assunzioni, ha vanificato anche le parziali soluzioni messe in atto dalla Direzione del PTV.

La scure della Giunta Marrazzo infatti si abbatte anche sui dipendenti dalla ditte in appalto con le strutture sanitarie, che dopo aver hanno garantito per anni il servizio sanitario pubblico e ricevuto in cambio promesse, sfruttamento ed abusi, vedono nuovamente bloccata la reinternalizzazione.

 

A partire dal 24 settembre i lavoratori dell’Arcobaleno e del PTV, insieme alla RdB-CUB, pur continuando a garantire le prestazioni, inizieranno un presidio permanente fuori l’ospedale con sciopero della fame, fino a quando il commissario Marrazzo non deciderà di fissare un incontro per il ripristino della legalità, reinternalizzando il servizio e i lavoratori anche in applicazione delle stesse delibere regionali .