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Argomento:

TIM: liquidare tutto! Sciopero nazionale telecomunicazioni martedì 23 aprile, presidio a Corso Italia Roma, ore 10:30

SCIOPERO NAZIONALE DELLE TELECOMUNICAZIONI Martedì 23 APRILE (INTERO TURNO)

(con esclusione della Basilicata in virtù della tornata elettorale)

Presidio a Roma ore 10,30 Corso Italia davanti alla sede TIM

Nazionale -

Con la sottoscrizione del contratto di solidarietà difensiva del 12 aprile ’24 al Ministero, si rinforza il principio della logica del meno peggio o del male minore, come filosofia di vita, dei Sindacati Confederali anche di quelli che, sulla via di Damasco, all’ultimo momento si sono convertiti.

Una firma praticamente “in bianco” su un accordo, prima dell’imminente CdA del 23 aprile, dove regna molta confusione e incertezza e che non dà nessuna garanzia sulle prospettive occupazionali, industriali e sulla sostenibilità finanziaria delle due future società ServCO e NetCO.

Comunque vada il rebus dello scorporo della rete, la sensazione che si respira è quella della messa in stato di liquidazione della società.

Questo è il risultato di anni di concertazione, “di meno peggio in meno peggio”, partendo dalla privatizzazione, la moderazione salariale, la precarizzazione del lavoro, grazie al contributo della legge Fornero e il Job act, la cassa integrazione, i contratti di solidarietà e i prepensionamenti, per concludere con l’introduzione del welfare aziendale, che contribuisce indirettamente ai tagli alle pensioni e allo stato sociale.

In sostanza, come abbiamo sempre sostenuto, di meno peggio in meno peggio non andiamo da nessuna parte. Scegliere “il meno peggio” come unica alternativa possibile implica di fatto l’abdicazione da parte di un certo tipo di Sindacato che non svolge più la sua funzione, proponendo contrattazioni al ribasso e la rinuncia ad alcuni diritti.

Per il principio che esiste sempre un meno peggio di qualcos’altro, l’unica strada per noi di USB è non arrendersi al meno peggio, costruendo conflitto e mobilitazioni per migliorare le condizioni lavorative.

In questa partita sul futuro di TIM e di conseguenza delle Telco italiane si sta rinunciando, con grande miopia politica, alla sovranità in termini di sviluppo tecnologico e garanzia dei perimetri occupazionali.

Le TELECOMUNICAZIONI devono restare sotto il controllo dello Stato in quanto asset strategico.

USB Lavoro Privato, per questi motivi, chiama tutti i lavoratori ad unirsi e a partecipare allo

SCIOPERO NAZIONALE

DELLE TELECOMUNICAZIONI

Martedì 23 APRILE (INTERO TURNO)

(con esclusione della Basilicata in virtù della tornata elettorale)

 Presidio a Roma ore 10,30 Sede TIM Corso Italia

 

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