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Argomento:

USB vince: bloccata la riforma delle camere di commercio.

Roma -

Con sentenza n.261 del 13 dicembre 2017 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 4, del Dlsg 219 del 2016, con il quale si imponeva la riorganizzazione del sistema camerale, con la soppressione delle camere di commercio interessate dal processo di riordino e razionalizzazione.

La Corte ha motivato l’illegittimità costituzionale, specificando che il processo di riordino deve essere adottato, dopo una vera e propria intesa con la Conferenza Stato – Regioni, una intesa “contraddistinta da una procedura che consenta lo svolgimento di genuine trattative e garantisca un reale coinvolgimento delle autonomie”.

Secondo la Corte, le autonomie vanno coinvolte, perché le competenze svolte dalla camere di commercio non sono tutte esclusive dello Stato, ma diverse sono da considerarsi concorrenziali ed altre esclusive delle regioni.

Una sentenza preannunciata dall’USB nel comunicato del 13 gennaio 2016, quando accoglievamo con favore l’impugnazione del decreto da parte della regione Toscana, che aveva raccolto il nostro invito a ricorrere alla Consulta.

Una bella e sonora sconfitta per il Ministro Calenda ed Unioncamere, che saranno giustamente costretti a dialogare con le autonomie e a rivedere gli accorpamenti delle camere di commercio, contenuti nel decreto.

Una bella e sonora sconfitta per CGIL CISL e UIL che avevano firmato e condiviso il processo di riordino, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

Un successo per USB, unica organizzazione sindacale che non aveva firmato e condiviso la riforma del sistema camerale.

Chiederemo immediatamente un incontro con Unioncamere per per pretendere le modifiche al decreto e per arrestare gli effetti disastrosi che sta producendo.

AI lavoratori non resta altro che abbandonare CGIL CISL e UIL e passare ad USB, unico sindacato che li ha difesi realmente.

 

p./USB P.I. Funzioni Locali

Esecutivo Nazionale

Gilberto Gini