AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

Lo Stato con i soldi di tutti salva le banche ma non il lavoro. E la UE applaude

Nazionale -

Fosse servita una prova per avere la certezza che l’Unione Europea e le sue istituzioni, a partire dalla Commissione, sono costruzioni al servizio dei poteri finanziari, ebbene è arrivata, scodellata proprio ieri dalla Commissione Europea che ha decretato che il finanziamento di 5 miliardi e 400 milioni di euro per salvare Monte dei Paschi di Siena, cancellando 5500 posti di lavoro, non sono aiuti di stato.
Altri 17 miliardi, di cui oltre 10 già erogati a Banca Intesa per prendere in carico le Banche Venete, sono a disposizione per il risanamento del sistema bancario, e cioè di quelle banche guidate da ‘prenditori di successo’ come Zonin esimio esponente di Confindustria Veneto, che hanno elargito migliaia di miliardi agli amici degli amici, che non li hanno mai restituiti ma con cui hanno costruito il famoso miracolo economico del Nord Est, oggi ridotto ad una sequela  di capannoni abbandonati. I crediti deteriorati come elegantemente vengono chiamati in tutta l’area dell’euro assommano a quasi 1.000 miliardi. A quando il prossimo salvataggio a spese di tutti noi?
Il salvataggio delle banche venete, rilevate da Intesa San Paolo al costo simbolico di un euro, non solo è costato già 5,2 miliardi (mentre lo Stato ne ha impegnati altri 12 a garanzia di crediti altamente a rischio)  che saranno pagati da noi cittadini ignari, 500 euro a testa compresi anziani e neonati, ma comporta la creazione di una bad company, cui saranno addossate tutte le perdite di quelle banche, e  4.000 esuberi tra  i dipendenti. Come dire socializziamo le perdite mentre dei profitti godranno gli azionisti privati.
Confindustria inneggia alla riduzione del rischio sistemico, pur rilevando che in un’economia di mercato salvataggi pubblici non sono mai la soluzione preferibile.
Ma preferibile o no, perché gli aiuti di stato vanno bene per le banche e non per salvare e risanare Alitalia o l’ILVA e il posto di lavoro di oltre 30.000 persone?
E perché se va bene sborsare centinaia di miliardi per il sistema bancario (la Germania qualche anno fa ha sborsato 247 miliardi di euro per risanare le sue banche), le stesse non possono essere nazionalizzate?
La riposta è presto detta: l’Unione Europea, con la sua moneta comune, l’euro, è una costruzione fortemente ideologizzata, che eleva il mercato a Dio, che deve salvaguardare quel sistema capitalistico dove a perdere sono sempre i poveracci mentre lor signori continuano a fare shopping in Via Montenapoleone a Milano, alla faccia dell’austerity, dopo aver ricevuto milioni di buonuscita per aver dilapidato   migliaia e migliaia di miliardi.
Fino a quando gli permetteremo di abusare della nostra pazienza?

Unione Sindacale di Base