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CAMERE DI COMMERCIO: USB, INCONTRA I VERTICI DI UNIONCAMERE MANCA LA PROPOSTA DI RIORDINO

Roma -

Con il decreto legislativo 25 novembre 2016 n.219, il Governo ha approvato la riforma “lacrime e sangue” del sistema camerale, ed ha delegato ad Unioncamere, la formulazione di una proposta di riordino del sistema camerale italiano.


Il confronto con chi rappresenta il mondo camerale è stato poco fruttifero, dichiara Gilberto Gini di USB dell’esecutivo nazionale P.I. Enti Locali, ci aspettavamo di esaminare la proposta generale di riordino, ma niente di tutto questo è avvenuto, continua il sindacalista.


Unioncamere si è limitata solamente a comunicarci che i dati sono in fase di aggiornamento, ed ha sciorinato una serie di buone intenzioni che vorrebbe attuare, non sono stati forniti i dati del personale, e sugli accorpamenti delle sedi nei vari territori;


Troppo poco – dichiara Gini – in questa fase dove si sta decidendo il destino di oltre 8.500 lavoratori, il confronto tra le parti deve avvenire su dati e fatti concreti, non vorremmo che si tenga appositamente basso il conflitto inizialmente per poi ritrovarci amare sorprese alla fine;


Come delegazione USB abbiamo manifestato la nostra netta contrarietà alla riforma in atto, e l'intenzione di verificare l’incostituzionalità del decreto, che fa parte della delega Madia già bocciata in parte dalla Consulta. Inoltre abbiamo evidenziato i problemi sul salario accessorio che stanno scaturendo dai primi accorpamenti delle camere, e sulla mobilità negata ad alcuni lavoratori delle Unioni Regionali messe in liquidazione.


Abbiamo denunciato la mancanza di requisiti per determinare gli eventuali lavoratori soprannumerari, e chiesto ad Unioncamere di siglare un protocollo di intesa sugli accorpamenti, sul salario accessorio, sulla mobilità e sulla nuova composizione delle RSU.


Questo atteggiamento da “osservatore laico” da parte di chi deve rappresentare il mondo camerale non ci piace, a livello locale la riforma si sta attuando in maniera disomogenea, ogni presidente applica principi e regole diverse a danno dei lavoratori.


Se dal prossimo incontro, previsto poco prima delle feste pasquali, non si passerà dalle intenzioni ai fatti concreti, siglando un accordo che tuteli i lavoratori, l’Unione Sindacale di Base metterà in atto una serie di iniziative e presidi su tutto il territorio nazionale, conclude Gini.