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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: DECRETI MADIA CAMBIANO LA FORMA, MA NON LA SOSTANZA

USB: SERVE ABOLIZIONE TOTALE DELLA LEGGE BRUNETTA E RISORSE ADEGUATE PER CONTRATTI E PRECARIATO

 

 

Roma -

COMUNICATO STAMPA

Nei fatti il Ministro Madia non cambia l’impostazione Brunettiana e si limita a mitigarla -dichiara Cristiano Fiorentini dell’Esecutivo Nazionale di USB PI - si eliminano le fasce, ma si vincolano rigidamente i contratti a garantire la significativa differenziazione dei giudizi e una effettiva diversificazione dei trattamenti economici con l’obbligo di dedicare alla premialità la maggior parte delle risorse del fondo accessorio; si dà più peso al contratto, ma l’organizzazione del lavoro resta in capo ai dirigenti ed è sottratta al confronto con i sindacati; si fa una norma di stabilizzazione che esclude grosse fette di precariato per tipologia di contratto o per mancanza di risorse.

La norma sulla valutazione così come è concepita avrà ricadute negative sui salari di molti lavoratori e continuerà ad essere uno strumento di gestione del personale con effetti negativi anche sull’organizzazione del lavoro. Come USB ha sempre dichiarato, solo l’abolizione totale delle norme di brunetta avrebbe realizzato quella discontinuità necessaria a riprendere un ragionamento serio sul rilancio del settore pubblico che peraltro non può prescindere neanche dal tema delle risorse. - continua Fiorentini - Anche sul precariato, per quanto la norma sia apprezzabile, non è tollerabile l’esclusione di alcune situazioni, su tutte gli LSU, mentre per altri, ad esempio i precari della Ricerca, non vi sono le risorse necessarie”.


Ci preoccupa che il Ministro consideri spianata la strada per l’apertura dei contratti in presenza di uno stanziamento ridicolo nella legge di bilancio 2017 e con una prospettiva fortemente condizionata dalle richieste della Ue di rientro nei vincoli di bilancio. C’è il rischio che il combinato disposto tra la carenza delle risorse e l’ipotesi paventata da alcuni organi di stampa di armonizzare al ribasso i salari accessori nei nuovi comparti, determini lo zero nella casella degli aumenti salariali per gran parte dei dipendenti pubblici - sottolinea il dirigente USB - Si vada al rinnovo dei contratti con le risorse adeguate a risarcire i lavoratori pubblici degli otto anni di blocco, che n on devono mai essere dimenticati.


Siamo di fronte ad una riforma ampiamente insufficiente, finalizzata a rendere applicabili i concetti contenuti nella riforma Brunetta, che non cambia la sostanza per i lavoratori, ma restituisce un ruolo al sindacato complice che in questo modo si candida a cogestire la meritocrazia e tutto ciò che ne deriva. Forse era proprio questo il vero e unico obiettivo del tanto sbandierato accordo del 30 novembre - conclude Fiorentini.