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CAMERE DI COMMERCIO: GINI (USB), DA GOVERNO RIFORMA PILATESCA

Impone riduzione e lascia il lavoro sporco ad Unioncamere

Roma -

COMUNICATO STAMPA

 

Nell'ultimo Consiglio dei Ministri il Governo ha approvato il decreto sul riordino delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, in attuazione della delega di cui all'art.10 della legge 7 agosto 2015, n.124.

 

“Più che una riforma di riordino, il Governo si è limitato a dare mandato ad Unioncamere, che dovrà presentare una proposta di riduzione a 60 Camere di commercio”, esordisce Gilberto Gini, dell’ USB P.I. Enti Locali.

 

“Una delega che non promette nulla di buono – osserva il sindacalista - la riduzione imposta dal Governo non potrà che prevedere un piano di riorganizzazione lacrime e sangue a discapito dei lavoratori. Pochissime le garanzie previste per il personale soprannumerario, per il quale è prevista la mobilità sancita dalla legge 165 del 2001 ed il ricorso al portale della Funzione Pubblica”.

 

“Siamo inoltre molto preoccupati per il salario accessorio dei lavoratori – aggiunge Gini -  ai quali si applicherà quello previsto nelle amministrazioni di destinazione, non garantendo così il mantenimento dei livelli salariali attuali”.

 

Annuncia il rappresentante USB: “Chiederemo un incontro immediato ad Unioncamere presentando una nostra proposta. Dopo il fallimento della Delrio, Renzi & C. ci riprovano e con la scusa di riformare il sistema camerale, cercano si svendere, al privato, un sistema di servizi alle piccole e medie imprese che funziona e che si autofinanzia con il diritto annuale versato dalle PMI. La riduzione di quest'ultimo del 40% nel 2016 e del 50% nel 2017, darà il colpo finale al sistema, mettendo a rischio anche i posti di lavoro del personale non dichiarato soprannumerario, aprendo definitivamente la strada ai servizi offerti dal privato a discapito del servizio pubblico”.

 

“L’USB P.I. Enti Locali esprime netta contrarietà al decreto di riordino approvato in CdM, in particolare alla mobilità del personale soprannumerario e al taglio del diritto annuale, ed evidenzia che il sistema camerale, composto al suo interno da grandi competenze professionali, andrebbe valorizzato e rilanciato per dare sostegno al tessuto produttivo nei territori. Tutti buoni motivi per aderire allo sciopero generale proclamato dall’USB nel prossimo autunno e mandare Renzi a casa”, conclude Gini.