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GIUSTIZIA: A RISCHIO LO SPOGLIO DELLE REGIONALI SE L'AMMINISTRAZIONE NON FARA' UN PASSO INDIETRO SUL CONTRATTO INTEGRATIVO

Roma -

Applicazione rigorosa e pedissequa delle mansioni stabilite dalle norme processuali, dalle leggi e dai contratti di lavoro ed astensione dallo spoglio delle elezioni regionali: queste le iniziative di lotta che verranno attuate dai lavoratori giudiziari in tutti gli uffici d’Italia, annunciate oggi da RdB Pubblico Impiego, FPCGIL, UILPA e FLP in una conferenza stampa presso Tribunale Civile di Roma, se l’Amministrazione non farà un passo indietro sul Contratto Integrativo firmato dalla minoranza delle organizzazioni sindacali.

 “Con queste ulteriori iniziative di lotta i lavoratori intendono affermare con forza che la Giustizia non può più andare avanti solo grazie alla loro abnegazione”, ha spiegato Pina Todisco, della Direzione Nazionale RdB Pubblico Impiego.

“Le condizioni in cui siamo costretti quotidianamente a fronteggiare il servizio non sono degne di un paese civile. Vogliamo ricordare – ha precisato Todisco - che dal 2001 al 2007 il personale è diminuito di ben 9.000 unità, mentre i procedimenti sono passati dai 5.380.828 del 2001 ai 6.154.556 del 2007. Questa mole di lavoro deve essere sostenuta da un personale complessivo di 40.752 unità, mentre il tanto sbandierato processo telematico riguarda solo lo 0,04% degli uffici, dove invece spesso non c’è nemmeno la carta su cui scrivere, e per 1.000 uffici giudiziari ci sono soltanto 483 informatici ”.

“I lavoratori giudiziari, unici in tutto il Pubblico Impiego, non hanno mai conseguito una riqualificazione professionale – ha aggiunto Todisco – e adesso si vorrebbe far passare un ordinamento che azzera le aspettative di carriera e propone una organizzazione del lavoro di tipo ottocentesco. Oggi, nell’incontro fissato al Ministero della Giustizia, chiederemo che si riapra il tavolo di trattativa. Altrimenti - ha concluso la dirigente RdB - proseguiremo nella mobilitazione in difesa della Giustizia e di chi ci lavora”.