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RDB P.I.: QUESTA PROTEZIONE CIVILE NON CI PIACE CONFERMATE LE MOBILITAZIONI DEL 18 FEBBRAIO

Roma -

“Ammesso che l’articolo sulla protezione civile S.p.A. venga definitivamente espunto dal decreto 195, il 18 febbraio saremo comunque davanti al Parlamento, per riaffermare con forza che, anche così com’è stata fino ad oggi, questa Protezione Civile non ci piace, perché non corrisponde alle esigenze del Paese e rappresenta un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche al di fuori del controllo democratico”, così Fabio Morabito, del Coordinamento nazionale  RdB Pubblico Impiego.

 

“Infatti, mentre l’Italia letteralmente si sbriciola, come purtroppo ancora oggi testimoniano le frane di Vibo Valentia e di Messina, la Protezione Civile si occupa dei più disparati grandi eventi che nulla hanno a che vedere con la necessaria prevenzione e le risposte alle calamità naturali e al dissesto idrogeologico del paese. Una Protezione Civile che rimane, oltretutto, con una dirigenza di vertice inalterata nonostante le pendenze giudiziarie a suo carico”.

 

“Inoltre critichiamo il decreto 195 nel suo impianto – precisa il rappresentante RdB – in quanto, ad esempio, toglie risorse al Ministero dell’Ambiente per svolgere proprio la indispensabile funzione di monitoraggio e prevenzione ambientale e costituisce una struttura commissariale di cui non c’era nessuna necessità, se non forse quella di mettere in piedi un ennesimo apparato anch’esso con mani libere in nome delle emergenze. Questo decreto contiene poi uno scudo giudiziario, stabilisce aprioristicamente la fine della emergenza rifiuti in Campania riaffermando la politica degli inceneritori, e non dà alcuna risposta a tutti quei cittadini abruzzesi, ben 6.000 ancora negli alberghi, che vogliono la rinascita delle loro città e dei loro centri storici”.

 

Conclude Morabito: “La RdB Pubblico Impiego conferma le mobilitazioni del 18 febbraio, con le sue strutture dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell’Ambiente, della Ricerca, della Croce Rossa e con i comitati dei cittadini aquilani e di quelli campani, per chiedere che tutto il decreto venga ritirato e che Bertolaso dia le dimissioni”.