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PRECARI C.R.I: LE AFFERMAZIONI DI BRUNETTA NON CORRISPONDONO ALLA REALTA'

RdB-CUB, sono lavoratori in possesso di tutti i requisiti per la stabilizzazione

Roma -

Nell’illustrare il "Terzo report sul monitoraggio dei contratti di lavoro flessibile nelle P.A.", il Ministro Renato Brunetta ha dichiarato che i lavoratori precari della Croce Rossa Italiana «non sono inseriti tra i regolarizzabili, in quanto non hanno anzianità direttamente con la C.R.I. (sono circa 2248), bensì prevalentemente con le Regioni e le A.S.L. di provenienza».

 

“Questa affermazione del Ministro non corrisponde alla realtà – puntualizza Massimiliano Gesmini della RdB-CUB C.R.I. - infatti non solo i lavoratori precari della C.R.I. hanno regolari contratti di lavoro a tempo determinato sulla base del Decreto Legislativo 6 settembre 2001 n. 368 con un Ente Pubblico non Economico quale è la stessa C.R.I., ma possiedono anche tutti i requisiti per la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato previsti dalle normative vigenti”.

 

“A questo punto non comprendiamo lo spirito delle affermazioni del Ministro – prosegue Gesmini – Brunetta intende forse mettere in mezzo alla strada più di 2000 lavoratori che svolgono servizi pubblici essenziali quali il Pronto Soccorso, il Trasporto Infermi, l’assistenza ai gravi disabili e ai migranti, scaricandoli alle Regioni? Se è così, oltre ad assumersi questa grave responsabilità, Il Ministro deve spiegare come mai questi lavoratori sono stati inseriti dalla CRI nel monitoraggio in qualità di propri dipendenti precari. Siccome così non è, chiediamo non solo che il Ministro smentisca ufficialmente le sue dichiarazioni, ma che fattivamente operi per permettere le stabilizzazioni che il vertice politico-amministrativo dell’Ente Croce Rossa non ha ancora attivato, rischiando di mettere in seria crisi i servizi pubblici da esso gestiti e sul lastrico 2248 famiglie”.

 

Conclude il rappresentante RdB: “Vogliamo che questo rimpallo di responsabilità cessi definitivamente.  Per questo i lavoratori precari della C.R.I. attueranno una protesta ferma e civile inviando copia dei loro contratti di lavoro direttamente al Ministro Brunetta, mettendolo di fronte alle proprie responsabilità e contraddizioni”.