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DISMISSIONE PATRIMONIO IMMOBILIARE ENASARCO: GRANTIRE DIRITTI DI LAVORATORI, AGENTI ED INQUILINI

Le RdB-CUB chiedono incontro urgente ai vertici dell’Ente

Roma -

Entro la fine di maggio la Fondazione Enasarco presenterà ufficialmente il  piano di dismissione del proprio patrimonio immobiliare, composto da circa 17.000 alloggi distribuiti prevalentemente a Roma, il cui valore si attesta sui 3.5 miliardi di Euro.

Acquistati nel corso degli anni a garanzia del pagamento delle pensioni degli agenti e rappresentanti di commercio, questi alloggi vengono ora messi sul mercato perché rendono circa l’1% del valore di bilancio: troppo poco per sostenere il pagamento delle pensioni per i prossimi 30 anni, così come previsto nell’ultima Finanziaria.

 

Sinora le organizzazioni sindacali hanno dovuto apprendere dalla stampa le informazioni relative alla dismissione e, nonostante l’impegno assunto lo scorso febbraio dal Presidente dell’Enasarco Brunetto Boco, non sono state coinvolte nel processo conoscitivo ed organizzativo in merito al piano di vendita. Per le RdB-CUB è invece di fondamentale importanza, oltre che di estrema rilevanza politica, che anche i sindacati aziendali, rappresentanti gli interessi e i diritti dei lavoratori della Fondazione Enasarco, siano considerati parti sociali in causa.

 

Le RdB-CUB hanno  pertanto chiesto ai vertici dell’Ente un incontro urgente per approfondire alcuni aspetti che suscitano particolare preoccupazione. In primo luogo il futuro degli oltre 80 lavoratori attualmente in forza al Servizio Patrimonio e del personale appartenente alla categoria dei portieri e pulitori (circa 400 unità).  Non ultimo il destino abitativo dei 50.000 inquilini, tra cui anche dipendenti della Fondazione, la quale intende vendere le abitazioni a prezzi di mercato per molti inaccessibili.

Le RdB-CUB, da sempre contrarie alla vendita del patrimonio immobiliare, si domandano inoltre perché questo renda così poco, se si tratti di alchimie di bilancio o se non siano fuori mercato i canoni richiesti per gli immobili di pregio riservati a personaggi noti, così come emerso da inchieste giornalistiche. Le RdB-CUB chiedono infine che nel piano di dismissione vengano adottati criteri di trasparenza e misure che non mettano a rischio il futuro degli  agenti, degli inquilini e dei lavoratori dipendenti.